Review Party – ALICE, DOROTY, WENDY

Titolo: ALICE, DOROTHY, WENDY

Autori: LEWIS CARROLL, L. FRANK BAUM, JAMES MATTHEW BARRIE

Dada di pubblicazione: 17 Novembre 2020

Genere: Fantasy, Storie per ragazzi

Casa Editrice: Oscar Vault Mondadori

Pagine: 540

TRAMA: Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”, “Peter Pan” e “Il Mago di Oz” -, cogliendone la grande modernità.

“Se puoi sognarlo, puoi farlo”

WALT DISNEY

Salve cari lettori, finalmente torno a scrivere sul mio blog!

Non c’è modo migliore di ripartire con il botto, se non proprio con la recensione di un libro che uscirà domani in libreria e in tutti gli store online. Il volumone in questione è un Oscar Drago Mondadori, che ho potuto leggere in anteprima grazie alla copia digitale gentilmente inviatami dalla Sig.ra Anna dell’ufficio stampa della Mondadori.

Consiste in una raccolta di tre grandi storie fantasy per ragazzi e non solo, che racchiude le vicende di tre giovani ragazze che affronteranno innumerevoli avventure: Alice, Dorothy e Wendy. L’edizione è integrale e comprende questi titoli:

Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie

Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò

Il meraviglioso Mago di Oz

Peter Pan nei Giardini di Kensington

Peter e Wendy


La mia recensione oggi si baserà sulla storia di Peter Pan. Quando ero piccola come tutti d’altronde, grazie alla Walt Disney, ho potuto in parte vedere come nasce la leggenda di questo strabiliante personaggio. Non mi aspettavo però di ritrovare nella lettura una chiave apparentemente molto più cupa. Inizialmente, mentre leggevo Peter Pan nei giardini di Kensington, mi sentivo alquanto spaesata nel modo di approcciarsi di Barrie al lettore, nonostante fosse un romanzo pubblicato nel 1906 da una parte ho riscontrato una venatura contemporanea nel suo modo di esprimersi, dall’altra mi ha dato l’idea di una narrazione inizialmente lenta, come se volesse in qualche modo farci abituare alle sue parole. Leggendo, il tutto risuona come se fosse una poesia, seguendo un certo ritmo e poco a poco scaturisce nella mente di chi legge un attaccamento alla storia. Come vi ho detto poc’anzi, ero abituata a un altro tipo di Peter Pan; quel bambino spensierato che pensava solamente a volare e a divertirsi. Da un lato sì, ma la figura di Peter non è proprio così gioviale come pensavo in precedenza.

Il Peter Pan che ho riscontrato nella lettura, è un ragazzo che vuole primeggiare su tutti, pavoneggiandosi delle sue avventure e considerandosi il migliore in qualsiasi campo. Ma veniamo al vero fulcro della recensione.

Tutti noi, conosciamo il mito di Peter Pan, ma da dove nasce questo personaggio?

Si narra che il piccolo Peter qualche giorno dopo la sua nascita, si librò in aria per dirigersi verso i giardini di Kensington, dove oltre agli altri animali, vivono le fate. Ed è li che Peter farà la conoscenza di Trilli; la fatina che lo accompagnerà nelle sue imprese. La planimetria dei giardini, è descritta in ogni minuzia dall’autore, che proprio nel primo capitolo ci fa capire dove è posta ogni singola cosa: dalle fontane agli alberi, fino alla descrizione di ogni singolo passante che si destreggia in quel piccolo angolo magico. Fino poi ad approdare all’isola che non c’è. Tutte le madri, conoscono la leggenda di quel bambino che non vuole crescere, e con il passare del tempo, la storia cambia, aggiungendo o togliendo determinati particolari. Ed è qui che entrano in ballo i Darling.

Il Signore e la Signora Darling non si aspettavano l’arrivo di un bambino, e quando scoprirono di aspettarne uno, George il marito, impiegato presso una banca, non esitò a fare dei conti per le spese future, non riuscendo a mantenere la mente ben lucida. Era solo un impiegato, ed era preoccupato per le future spese che riguardavano loro e il piccolo. Nove mesi dopo, nacque una bambina, e la chiamarono Wendy Moira Angela Darling. Non molto tardi arrivarono anche gli altri due figli: John e Michael. Visto le condizioni precarie, non poterono permettersi una bambinaia, così il Signor Darling, decise di prendere come un cane di terranova e la chiamarono Nana. Nana si dimostrò fin da subito una bambinaia attenta e scrupolosa, ma l’antipatia di George verso quel tenero animale cresceva sempre di più con gli anni. I tre bambini invece l’adoravano, e quando uscivano da scuola, la trovavano lì seduta ad aspettarli, per poi ricondurli sani e salvi a casa. La Signora Darling a differenza del marito, era una madre amorevole e dolce, ed ogni sera raccontava ai suoi piccoli angeli, una favola della buonanotte, così da farli dormire sereni. Una sera come le altre, la Signora si ritrovò un bambino in casa, che fuggendo perse la sua ombra. Spaventata per l’accaduto, e per la paura che potesse accadere qualcosa di brutto ai suoi figli, chiuse tutte le finestre, ma questo non scoraggiò per nulla il ragazzo con quel vestiario bizzarro.

“Risalì nella stanza dei bambini e trovò Nana con qualcosa in bocca. Il qualcosa doveva essere l’ombra del ragazzo. Nel momento in cui
lui balzava alla finestra, Nana l’aveva chiusa di colpo, troppo tardi per
prenderlo in trappola, ma in tempo per non permettere alla sua ombra
di sgattaiolare fuori. I vetri, sbattendo con violenza, l’avevano strappata
via. La signora Darling esaminò l’ombra con grande cura e trovò che
non aveva niente di straordinario. Nana non ebbe dubbi su quanto occorresse fare a proposito di quell’ombra e la appese fuori dalla finestra,
accennando alla signora che il ragazzino sarebbe ritornato a prenderla.
“Mettiamola dove può trovarla facilmente senza disturbare i bambini, padrona.”

Una sera, i Signori Darling vennero invitati a una festa, ma avevano il terrore di lasciare i loro bambini da soli, dopo quello che era successo. Ma interagire con gli altri impiegati e superiori, era un modo per loro di garantire un buon futuro ai loro figli. A malincuore, si diressero verso la loro destinazione sperando di ritrovarli poi nei loro letti.

Ma Peter intento a riprendersi la sua ombra, si intrufola nella stanza dei ragazzi, mettendo in soqquadro tutta la stanza, e quando riesce a scovare l’ombra, cerca di attaccarla con una misera saponetta. Svegliata dal pianto del ragazzo, Wendy gli chiede il perché stesse piangendo, e risolto il problema “ombra”, i due si misero a parlare dell’isola che non c’è. Svegliarono John e Michael e tutti e quattro si diressero verso quel luogo affascinante.

I giorni passano, e finalmente quando arrivano a destinazione, saranno protagonisti di numerose vicende, Tra Sirene, Pirati, Pellerossa e animali.

“Avanti, avanti, camminate!
Sull’asse fate le passeggiate
che vi porteranno, con un bel volo,
dritti fra le braccia del diavolo!”

Mi piaceva già la storia di Peter Pan, ma questa lettura mi ha permesso di vedere ogni personaggio con una maturazione e una chiave, totalmente diversa. Peter ha un modo di comportarsi che ad oggi definirei bislacco, e molto spesso mette in difficoltà chi gli sta in torno. Gli stessi bambini sperduti, pur di non essere sbeffeggiati dal loro capo, lo assecondano in ogni sua stranezza. Tutto deve ruotare intorno a lui e guai a parlare di madri. L’argomento per Peter è molto spinoso, e non sopporta che i suoi sottoposti si mettano a frignare per donne che secondo lui li hanno abbandonati. Barrie spiega all’inizio del libro che Peter aveva un ruolo che oggigiorno definiremmo come “Angelo custode”, perché accompagnava i bimbi durante il loro viaggio all’isola che non c’è, e anche quei bambini che purtroppo non ce l’avevano fatta. In questa parte mi sono commossa, non mi aspettavo che il suo mito fosse ricollegato alla tematica della morte, ed è per questo motivo che all’inizio ho specificato il fatto che possedesse una venatura cupa il romanzo. Un altro personaggio che ho trovato interessante è Giacomo Uncino, e la sua ciurma. Il primo in modo assai particolare. Dalle sue battute, si capisce che inizialmente quest’opera fosse stata concepita come un’opera teatrale. Uncino parla in modo pomposo e scenico, quando mi cimentavo nelle sue parti, mi sembrava di essere in un teatro immersa a guardare l’attore di turno che preso dalla sua recitazione, si rivolge al pubblico con un tono di voce alto accompagnato da movimenti veloci e rudi. La parte che ho adorato di più di tutte, è stato sicuramente il finale. Mi ha fatta tornare bambina, come se per tutto il racconto la voce narratrice fosse quella di mia madre che mi stava raccontando la favola della buonanotte prima di rimboccarmi le coperte. Facendo riemergere quella parte sognante che ogni bambino possiede, che pensiamo di aver perso, ma in realtà è ben nascosta in un piccolo cassetto che ogni tanto riapriamo e ci fa viaggiare verso la nostra isola che non c’è.

Questo review party, è stato davvero speciale per me. Libro stupendo a parte, mi sono rapportata con le altre colleghe, ed è stato bello chiacchierare con tutte loro. Le ringrazio per avermi reso questa esperienza, ancora più magica. Vi lascio qui i loro nomi e i link dei vari articoli:

Sabrina nel paese delle meraviglie

https://www.sabrinanelpaesedellemeraviglie.com/2020/11/review-party-alice-dorothy-wendy-caroll.html?m=1

Universo Libri

https://universolibri.wordpress.com/2020/11/17/review-party-alice-dorothy-wendy-di-lewis-carroll-lyman-frank-baum-james-matthew-barrie/

Una Giunga Di Libri

https://unagiungladilibri.blogspot.com/2020/11/review-party-alice-dorothy-wendy.html

Il Profumo Delle Parole

http://ilprofumodelleparole.blogspot.com/2020/11/alice-dorothy-wendy-recensione-review.html?m=1

Raggywords

https://www.1001nottidinchiostro.it/alice-dorothy-e-wendy-review-party-alice-lewis-carroll/

101 Notti D’inchiostro

http://raggywords.blogspot.com/2020/11/review-party-il-mago-di-oz-da-alice.html?m=1

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